Oggi vogliamo parlare di un vero gioiello del Nord Italia, una città che può essere esplorata a piedi, dove troverai monumenti, musei ed architetture interessanti, senza dimenticare la sua gastronomia di fama mondiale: prendiamo l’autobus che ci porta a Bologna! Se vuoi fare una pausa dalla routine quotidiana senza spendere una fortuna, questa può essere la destinazione ideale. Bologna non è molto grande perciò puoi facilemente partire il venerdi sera, trascorrere un weekend di relax e ritornare a casa la domenica sera grazie all’autobus low-cost!
Bologna è raggiungibile in autobus dalle principali città italiane:
Milano – Bologna | Roma – Bologna | Firenze – Bologna |
Torino – Bologna | Genova – Bologna | Pisa – Bologna |
– Bologna: cosa vedere in un weekend –
1- Piazza Maggiore
Questa piazza è il cuore di Bologna e il centro della vita religiosa e civile di questa città. È famosa per la Fontana di Nettuno e per gli antichi edifici medievali: il Palazzo Comunale, il Palazzo dei Bianchi, l’enorme Basilica di San Petronio e, di fronte alla basilica, il Palazzo del Podestà. Sapevi che propio quest’ultimo nasconde un segreto? Infatti, sotto il voltone di Palazzo del Podestà, posizionati in uno degli angoli sotto la torre dell’Arengo, con la faccia rivolta verso la colonna e chiedi a un tuo amico o un passante di fare lo stesso, disponendosi contro la colonna opposta in diagonale: se ora provi a parlare, l’altra persona ti sentirà distintamente pur rimanendo nel suo angolo!
2- Basilica di San Petronio
Si trova in Piazza Maggiore ed è la più importante di Bologna, considerata la quinta chiesa più grande del mondo nonché la sesta d’Europa. La sua costruzione iniziò nel 1390 e continuò per secoli. Questa chiesa viene definita “civica”, cioè costruita dai privati cittadini di Bologna. È l’ultima grande opera gotica realizzata in Italia, a croce latina a tre navate con cappelle. A colpire la tua attenzione sarà la facciata, la cui costruzione non è stata completata. Infatti, l’idea di “completare” un’opera d’arte pareva non rispettarne l’autenticità, e pertanto venne conservata così: incompleta, ma definitiva.
3 – Pinacoteca Nazionale di Bologna
La Pinacoteca Nazionale ha sede nella zona universitaria della città, nello stesso edificio che ospita l’Accademia di Belle Arti e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Bologna.Con le sue trenta sale espositive, ed uno spazio adibito esclusivamente alle mostre temporanee ed alla attività didattica, la Pinacoteca, rinnovata ed adeguata agli standard europei, è oggi da annoverare tra le più moderne ed importanti Gallerie nazionali conosciute ed apprezzate all’estero. Il suo patrimonio si è arricchito negli anni con nuove acquisizioni statali, lasciti e donazioni di privati che hanno completato il già vasto percorso artistico dell’arte emiliana che va dal XIII all’ inizio del XIX secolo.
La collezione ha il suo nucleo principale nelle opere che provengono dalle chiese e dai conventi bolognesi soppressi in età napoleonica, privilegiando quindi la scuola pittorica bolognese ed emiliana dal suo fiorire trecentesco con Vitale da Bologna fino alla pittura settecentesca dei Gandolfi. Non mancano però testimonianze fondamentali di artisti non bolognesi che ebbero contatti diretti e non con la città come Giotto e Raffaello.
4- Torri di Bologna
Le due torri più importanti sono la Torre degli Asinelli e la Garisenda. Simbolo comunemente riconosciuto di Bologna, le due torri sono collocate strategicamente nel punto di ingresso in città dell’antica via Emilia. Originariamente avevano una funzione militare e civile e davano prestigio alle famiglie che pagavano per la sua costruzione. Possiamo salire sulla cima della Torre degli Asinelli, se siamo disposti a percorrere 498 scalini di legno per raggiungere la cima. I coraggiosi possono godere di una splendida vista sui tetti di Bologna. Dicono che quando il tempo è bello si possano vedere il mare e le Alpi.
5- Chiesa di Santa Maria della Vita
L’origine della chiesa è legata alla Compagnia dei Battuti, presente a Bologna dal 1260 e dedita all’accoglienza dei pellegrini e alla cura dei malati. Distrutto da un terremoto nel 1686, l’edificio fu interamente ricostruito. Nel 1787 venne completata la cupola, mentre la facciata fu realizzata nel 1905. Questa piccola chiesa merita una visita per vedere l’opera “Lutto sul Cristo morto” di Niccolò dell’Arca, considerato uno dei capolavori della scultura italiana. Il dolore espresso dai volti delle statue ha portato Gabriele D’Annunzio a definire il lavorare come un “grido di pietra”.
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