Il settore dei trasporti a lunga percorrenza è stato in assoluto uno dei più colpiti dalla crisi legata al Coronavirus. Ancora adesso i movimenti tra le regioni in Italia sono pesantemente limitati, e si sta iniziando solo da poco a parlare di riapertura dei confini nazionali. Nonostante ciò, in questo periodo sono tante le persone che hanno comunque avuto necessità di muoversi, ma la situazione è molto cambiata negli ultimi 3 mesi durante la crisi. Noi di CheckMyBus abbiamo analizzato quali sono stati i collegamenti più gettonati dagli italiani in questo periodo.
A fine febbraio i primi effetti negativi
Iniziamo la nostra analisi dal 22 febbraio, il giorno dopo la scoperta del primo caso in provincia di Lodi. Per il momento la notizia non ha immediatamente effetto sulle ricerche. Queste, iniziano a calare pesantemente nel momento in cui vengono create le prime zone rosse.
La fuga verso il Sud
A inizio marzo si registra un aumento degli acquisti di viaggi diretti al Sud, con un picco a partire da domenica 8 marzo: la chiusura della Lombardia porta infatti lavoratori e studenti fuori sede a decidere di partire in fretta e furia verso casa per non rischiare di rimanere bloccati nella regione. Le tratte più gettonate in queste due settimane sono infatti la Milano – Napoli e Milano – Catania.
Purtroppo, la situazione non migliora e l’Italia diventa zona arancione a livello nazionale, primo paese nell’Occidente. Qualsiasi spostamento è vietato, se non per comprovati motivi di salute, necessità o lavoro.
Le autolinee spengono i motori
Le prime autolinee iniziano a sospendere i collegamenti, offrendo polizze di cancellazioni che si adattano alle esigenze dei viaggiatori. Molti scelgono le ultime corse verso gli aeroporti. Da un giorno all’altro si arriva al fermo totale del servizio di trasporto in autobus a lunga percorrenza (tranne alcune compagnie che si impegnano a fornire una mano – #BusForGood: Gli eroi in lotta contro il Coronavirus). Gli unici ad operare sono in questo momento i treni.
Da metà marzo fino a quasi la fine di aprile, la domanda di biglietti è ai minimi storici. Un lungo periodo di ferma, in cui gli Italiani imparano ad affrontare la quarantena.
In vista la fase 2 – risalgono le richieste
A partire però dall’ultima settimana di aprile la situazione cambia. Vengono meno le prime restrizioni per alcune attività e si delinea all’orizzonte la fase 2. Si respira un’aria di sollievo anche per la riduzione costante del numero di decessi e contagi. Aumenta la voglia di riprendere la marcia! Le richieste per i viaggi in autobus riprendono infatti.
Di nuovo, la meta preferita è il Sud. Le richieste effettuate si concentrano su Calabria, Puglia, Campania e Sicilia. Le persone che verificano le disponibilità delle corse sono molto probabilmente le persone che non sono riuscite o non hanno voluto viaggiare verso Sud a marzo. Per far sì che i viaggiatori non rischino il contagio, molte aziende di autobus come la Marino Autolinee e Simet, adottano misure di sicurezza molto rigide.
L’Italia riparte con cautela
Il 4 maggio è finalmente il giorno in cui inizia la tanto attesa fase 2. Non si può ancora uscire liberamente, ma in tanti tornano al lavoro, e aumenta la possibilità di spostarsi tra regioni. Le richieste su CheckMyBus tornano finalmente a livelli pre-Covid: Prepariamoci per il Comeback!
L’ultimo grafico dimostra in effetti, come l’Italia si stia riprendendo. Un confronto con gli altri paesi dimostra, come la curva e la voglia di ripartire continua ad esserci in Italia – e non solo!
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