Brexit: 7 cose da fare prima di partire per il Regno Unito

Brexit: 7 cose da fare prima di partire per il Regno Unito

Dal 27 marzo del 2017 sentiamo ormai parlare di Brexit, deal e no-deal. Tra slittamenti e rinvii la data ultima indicata dall’Unione Europea per l’uscita del Regno Unito dall’Europa sembrerebbe essere il 31 gennaio 2020, dopodiché seguirà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020. Fino ad allora le condizioni per entrare in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord non dovrebbero variare. L’arrivo della Brexit, insomma, non deve spaventare o costringerti a cambiare i tuoi programmi di viaggio. Non dovrebbero infatti verificarsi grossi problemi per quanto riguarda i trasporti in autobus tra l’UE e il Regno Unito. Qui di seguito troverai tutte le informazioni necessarie per prepararti a partire verso il Regno Unito senza preoccupazioni inutili.

1. Passaporto o Carta d’Identità?

CheckMyBus: Passaporto o Carta d'Identità?
Sciogliamo il primo dubbio: per viaggiare in UK ci vorrà il passaporto?
La risposta è no. Sarà sufficiente essere in possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio. Va tenuto però in considerazione che i controlli saranno però più attenti e si raccomandano dunque i viaggiatori di controllare che il proprio documento non sia deteriorato o troppo usurato, altrimenti l’ingresso nel paese potrebbe venirvi rifiutato. La situazione è la medesima anche per i minorenni (neonati inclusi): per entrare nel Regno Unito è necessario possedere la carta d’identità o un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.

2. Visto o Soggiorno?

CheckMyBus: Visto o Soggiorno?
I cittadini italiani non devono fare richiesta di visto per entrare nel Regno Unito. Per soggiorni superiori ai 3 mesi bisognerà però fare, entro 90 giorni dall’ingresso nel Regno Unito, una domanda di Temporary Leave to Remain che permetterà al richiedente di rimanere in Gran Bretagna per un periodo massimo di 36 mesi, sia per ragioni di studio o di lavoro.

3. Non dimenticare la tessera sanitaria

CheckMyBus: Non dimenticare la tessera sanitaria?
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria all’interno dei paesi del Regno Unito per il momento – e per tutto il periodo di transizione che terminerà nel dicembre 2020 – non ci saranno cambiamenti: i cittadini europei in possesso della tessera sanitaria potranno ricevere cure e assistenza di base negli ospedali pubblici del Regno Unito, a patto che abbiano con sé il tesserino sanitario.
Al termine del periodo di transizione è probabile che la situazione subisca delle modifiche. In ogni caso, ti consigliamo di prendere in considerazione l’acquisto di un’assicurazione di viaggio. Nel caso in cui dovessi già essere in possesso di un’assicurazione privata ti suggeriamo di verificare che sia valida anche in caso di Brexit.

4. Come viaggiare a lunga percorrenza?

CheckMyBus: Come viaggiare a lunga percorrenza?
Il governo inglese ha assicurato che i trasporti, inclusi autobus, aerei, traghetti, servizio ferroviario Eurostar ed Eurotunnel continueranno ad operare normalmente dopo la Brexit. In ogni caso, poiché alcune tratte di autobus tra territori UE e Regno Unito potrebbero variare in caso di uno scenario no-deal, ricorda che CheckMyBus ti può aiutare a trovare tutte le opzioni di viaggio ancora disponibili. Considera inoltre che tutte le tratte potrebbero subire alcuni ritardi dovuti all’incremento dei controlli alle frontiere.

5. Considera ulteriori code alla frontiera

CheckMyBus: Considera ulteriori code alla frontiera
A proposito di ritardi: considera sempre il tempo di attesa per i controlli alla frontiera. Anche se non sarà necessario per il momento essere in possesso di un visto è possibile che i controlli divengano più minuziosi. Ciò implicherà un maggior tempo di attesa negli aeroporti, porti o stazioni. Considera il tempo che dovrai trascorrere alla frontiera quando prenoti gli autobus o le navette aeroportuali.

6. Come cambierà la valuta?

CheckMyBus: Come cambierà la valuta?
Sin dal referendum sulla Brexit il valore della sterlina inglese ha cominciato a oscillare. Tenere d’occhio la valuta straniera potrebbe essere un buon modo per risparmiare qualche soldino in più…

Per quanto riguarda il duty free non è ancora chiaro se con l’uscita del Regno Unito si ritornerà all’utilizzo di questo sistema che potrebbe eventualmente consentire ai visitatori di fare acquisti con esenzione da dazio.

7. Data roaming su cellulari, tablet e altri dispositivi

CheckMyBus: Data roaming su cellulari, tablet e altri dispositivi
L’Unione Europea garantisce la gratuità del servizio di roaming sin dal 15 giugno del 2017. Nell’evenienza di una Brexit senza accordo, il Regno Unito sarebbe a tutti gli effetti fuori dai territori UE. Nel caso in cui questo si dovesse verificare, per evitare costi aggiuntivi e bollette esorbitanti, ti consigliamo di verificare con il tuo operatore telefonico le tariffe per il roaming dati e l’invio/ricezione di messaggi e chiamate all’estero.

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